martedì 25 marzo 2008

I canti di un sognatore morto


Bambole viventi che narrano storie, psichiatri oltre i limiti della follia, chimici che realizzano la droga dell’orrore assoluto, manicomi trasformati in sinistri laboratori per esperimenti sul nulla, vampiri mezzosangue che temono l’esame dei parenti giunti dalla lontana Francia, cavalieri prigionieri di un incubo totale, vecchi palazzi dove ladri di occhi e di vita suonano melodie stupende, libri che cercano il proprio lettore… l’universo onirico e caotico che si nasconde dietro la quieta realtà quotidiana è un mondo di ferocia e crudeltà, di morte e dissoluzione, eppure appartiene all’ordine delle cose, come le stelle e i pianeti. Una lussuosa antologia di storie di elevata qualità letteraria e di grande tensione. Il mondo onirico, disperato, implacabile di uno dei più grandi scrittori americani contemporanei.

Pare ormai prassi consolidata, per l’editoria italiana, scoprire certi importanti autori d'oltreoceano con una ventina d’anni o quasi di ritardo, salvo poi esaltarli come un Dick o un Lovecraft sull’onda di un mercato improvvisamente entusiasta d’accaparrarsene il nome. Chissà non accada finalmente così anche per Thomas Ligotti, incredibilmente ignorato dalla nostra editoria di genere mentre, in patria come altrove, riscuote consensi dalla critica ai massimi livelli oltre che da un solido e consistente numero di appassionati. Lontano però dalle grandi classifiche di vendita e senza usare la forma del romanzo: entrambi peccati imperdonabili, qui, soprattutto per uno scrittore horror.

Non è infatti un editore della grande distribuzione a pubblicare in Italia il primo volume di Ligotti. A osare tanto è la Elara di Bologna, diretta erede della Perseo Libri della quale prosegue l’opera mantenendone pubblicazioni e catalogo specializzato di fantascienza, ora con maggior apertura verso le altre sfumature del fantastico, ma sempre e soltanto tramite vendita diretta evitando il passaggio in libreria.
Pur sempre un inizio, contando su pochi lettori motivati e attenti. Probabilmente un grosso limite, considerando come le stesse caratteristiche di tematica e stile che rendono l’autore in qualche modo impegnativo e atipico per l’odierno orrore letterario, potrebbero invece trovare buona accoglienza presso un più vasto pubblico al di fuori delle classificazioni e dei generi.

Curato e tradotto da Armando Corridore, che pure ne firma la postfazione, I canti di un sognatore morto è una versione della prima raccolta ligottiana Songs of a Dead Dreamer nella sua riedizione uscita nel 1989 presso Robinson in Inghilterra, e per l’americana Carroll & Graf nel ’90, riveduta e ampliata sulla base dell’originale del 1985 stampato in sole trecento copie per la Silver Scarab Press.

Rispetto alla collezione originaria, alcuni dei racconti vengono sostituiti con altri provenienti da successive raccolte. Mancano Eye of the Lynx, The Christmas Eves of Aunt Elise, Les Fleurs e Alices Last Adventure; questi ultimi due peraltro disponibili altrove in italiano. Omessa anche la breve introduzione di Ramsey Campbell già lusinghiera nel presentare, allora, una giovane promessa al suo esordio. Inserito invece I mistici di Muelenburg (The Mystics of Muelenburg), tratto da Grimscribe: His Lives and Works del 1991, insieme a una serie di estratti da Noctuary (1994) con La voce nelle ossa (The Voice in the Bones) oltre a I burattinai (The Puppet Masters), La carriera degli incubi (The Career of Nightmares), Facce nuove in città (New Faces in the City) e Autumnal (Autumnal) i quali trovano, fra una sezione e l'altra dei testi, funzione di prologo, interludi e postludio.

Forse non il Ligotti più maturo e complesso, questo dell’iniziale Songs of a Dead Dreamer, ma rappresentativo comunque in diversi titoli fra i suoi migliori. Tra le ventidue storie incluse, molte delle quali dapprima apparse su fanzines e pubblicazioni non professionali, si trovano classici personali come Il birichino (The Frolic, 1982) dal quale un anno fa è stato tratto il cortometraggio omonimo The Frolic, oppure Sogno di un manichino (Dream of a Mannikin, 1982) e La clinica del Dottor Locrian (Dr. Locrians Asylum, 1987) recentemente adattati a fumetti nell’albo dedicato The Nightmare Factory (Fox Atomic Comics, 2007) ora in italiano come La fabbrica degli incubi (Free-Books, 2008). O ancora Vastarien (Vastarien, 1987), magnifica variazione sul tema del “libro fatale” come chiave d’accesso a una realtà superiore.

Qualcuno dei racconti si avventura su terreni poco usuali per il riservato fantasista americano, espressamente ralizzati per antologie a tema che lo conducono così verso il fantasy con Mascherata della spada morta: una tragedia (Masquerade of a Dead Sword), scritto per l’antologia Heroic Visions II del 1986: in verità più vicino alla Maschera della Morte Rossa di Poe che ai canoni eroici delle saghe di “spada e magia.” Oppure verso la classica figura del vampiro, rivisitata ne La perduta arte del crepuscolo (The Lost Art of Twilight, 1986). Un paio di altri pezzi miscelano invece spunti saggistici e narrativi, come Appunti sulla scrittura dell'orrore. Una storia (Notes on the Writing of Horror: A Story, 1985), avviata come riflessione letteraria per disgregare infine nell’orrore il suo stesso artefice, o le sardoniche considerazioni delle Brevi lezioni del Professor Nessuno sull'orrore sovrannaturale (Professor Nobodys Little Lectures on Supernatural Horror, 1985).

La traduzione si impegna nel rendere giustizia a una prosa ricercata, fortemente evocativa in ogni propria sfumatura fino a sostenere pressoché da sola una narrativa di atmosfera assai più che d’intrecci. Marta Barbieri, autrice della copertina, completa il volume con le ottime illustrazioni interne in bianco e nero. A firma di Ugo Malaguti la nota introduttiva, che si dilunga a tratti distratta nel ripetersi.

Per informazioni, contatti e acquisti: Elara S.r.l. Via Fossolo, 10 40138 Bologna. Tel./Fax. 051.300575. Sito web: www.elaralibri.it.

I canti di un sognatore morto
Thomas Ligotti
Biblioteca di Nova SF* 27, Elara S.r.l., 2008
rilegato, 328 pagine, Euro 27,00


8 commenti:

Anonimo ha detto...

Caspita! Proprio quando iniziavo a disperare!! Finalmente qualcosa si muove anche qui in Italia. E pensare che mi è appena errivato "The shadow at the bottom of the world" e aspetto con ansia "Teatro grottesco" (l'edizione HC pubblicata dalla Mythos) che dovrei ricevere a giorni.
Salutoni a tutti
P.S.: grazie per la preziosa opera di divulgazione!

Andrea Bonazzi ha detto...

Grazie per il supporto! :)
Non ho ancora chiaro se l'edizione Mythos di TG coincide nei contenuti con quella Durtro, credo di si... non mi va di ricomprare sempre le stesse cose.

Aggiungo che il volume di Elara, appena uscito, non è ancora inserito nel Catalogo Vegetti: se qualcuno è curioso di vederne i contenuti, sono postati sul forum del sito ufficiale di Ligotti, qui http://www.ligotti.net/showthread.php?t=1117

Anonimo ha detto...

Non potevo non comprarlo.
Questo mese non mangio, ma l'ho comprato. ;-)

Ian

Andrea Bonazzi ha detto...

Evvai con la Dieta Ligotti! :D

"La bibliofilia mantiene in forma"
(Pubblicità Progresso)

Anonimo ha detto...

Non appena mi arriverà "Teatro grottesco" non esiterò ad indicartene i contenuti. Intanto, preso da frenesia consumistica, ho deciso di accaparrarmi anche il volume della Elara (per la cronaca, 27,30 eurini incluse spese di spedizione e quota associativa annuale presso il Delos store)! Ergo, anche per il sottoscitto, dieta ferrea questo mese...

Andrea Bonazzi ha detto...

Un'edizione economica di Teatro Grottesco esce a luglio in Inghilterra presso la Virgin Books. Si tratta di una brossura da 192 pagine, possibile quindi non sia proprio la stessa versione integrale. Già su Amazon con la copertina:

Anonimo ha detto...

Caro Andrea,
quanto ai contenuti de "Teatro Grottesco" uscito per i tipi della Mythos, posso confermarti che sono presenti quansi tutti i racconti a suo tempo inseriti nell'edizione Durtro. Dico quasi tutti poichè, inspiegabilmente, è stata omesso il segmento "Dead Dreams" presente invece nell'edizione curata (?) da David Tibet. Se la possiedi, quindi, tienitela stretta stretta...

Andrea Bonazzi ha detto...

Thanks! ... Quindi è omessa tutta l'ultima sezione dei versi... Things They Will Never Tell You era una raccolta di 13 poesie, This Degenerate Little Town il libretto di poemetti che s'accompava al disco omonimo con i Current 93, ed Envoi la poesia che chiudeva la raccolta...


p.s. Blogspot si mangia tutti i link attivi: in un commento precedente ha fatto sparire il collegamento all'edizione Virgin su Amazon

www.amazon.co.uk/Teatro-Grottesco-Thomas-Ligotti/dp/0753513749/